Una giornata….di ritorno alla vita
Sono ormai mesi che gli allenamenti sono fermi ,il periodo più lungo dall’inizio della pandemia a Marzo 2019.
Neanche durante la prima ondata si era stati fermi per così tanto tempo, a metà Giugno infatti si era data la possibilità di riprendere con allenamenti individuali.
Ma questa volta almeno per le categorie aquilotti e scoiattoli del minibasket questo non è ancora possibile e non sappiamo ancora per quanto tempo ancora.
In questa situazione capita che in una bellissima domenica primaverile di fine febbraio, decidi di riportare tuo figlio al campetto, sperando che non ci sia molta gente e poter tornare a fare un paio di tiri in solitaria, ma in una città che vive il basket 365 giorni l’anno, 24 ore su 24,sai bene che è una utopia.
Ci provi comunque….arrivato al parco ovviamente i 2 canestri sono occupati…da una parte si sfidano una decina di adolescenti in 3×3 continui e quindi OFF-LIMITS.
L’altro canestro è per fortuna occupata da bambini più o meno dell’età di tuo figlio, lo istruisci a dovere nell’utilizzare solo il suo pallone nel non toccare gli altri palloni e stare quanto possibile a distanza dagli altri….cosa di una tristezza indescrivibile, ma bisogna seguire le regole….
Tutto bene, il piccolo sfoga la sua voglia ,intrappolata da mesi, con tiri, penetrazioni ecc…è felice e si vede.
Poi….un gruppo di ragazzi/e sfida per divertimento i piccolini…tu sei costretto a chiedere a tuo figlio di non partecipare alle partite,perché le regole anti-covid lo proibiscono, il piccolo capisce e si mette a palleggiare a centro campo guardando i suoi coetanei divertirsi.
Il sangue gli bolle dentro, ma non lo dice, cerca di non farlo vedere e anche quando ripetutamente viene chiamato a partecipare lui coscientemente risponde di no, pur non sapendo che giustificazione dare…ti guarda e spera in un tuo consenso, la voglia sale i suoi movimenti, i suoi occhi te lo fanno capire.
Quando arriva un altro bimbo anche lui fremente di giocare e chiede per l’ennesima volta di partecipare alle partite per potervi farne parte anche lui, nonostante ripetuti rifiuti , con gli occhi ormai sempre più imploranti decidi di incrociare i suoi occhi e di permettergli di giocare….il suo volto, la sua espressione, i suoi occhi cambiano, si accendono ed esplodono di gioia.
Sai che hai fatto la cosa giusta, anche se non hai rispettato per una volta le regole imposte da “vecchi” che hanno dimenticato cosa significa essere bambini pieni di vita, allegria e voglia di vita.
Lo vedi correre, prendere palla, difendere, tirare, lo vedi divertirsi, dopo 4 mesi è tornato a sfidare suoi coetanei e tornati a giocare a basket, non solo a tirare, palleggiare….giocare, seguire il suo sogno confrontarsi con altri e crescere…è tornato a fare SPORT, è tornato alla VITA.
Un paio di partitelle ed arriva l’orario di tornare a casa, senza fare una piega il piccolo accetta e ci incamminiamo verso l’auto…ed ecco la sorpresa….lui ti guarda e ti dice: “Grazie papà ,per avermi permesso di giocare”
STOP…IL MONDO SI FERMA E CAPISCI DI AVER FATTO LA COSA GIUSTA.
COME SI FA A TARPARE LE ALI DEI SOGNI DI UN BAMBINO?
Solo chi ha dimenticato di essere stato bambino o che lo abbia vissuto male, può pensare a regole che limitino la libertà, i sogni, il divertimento, la socialità dei nostri piccoli eroi.
Aprite occhi e cervello cari governanti da strapazzo, potete imporre regole assurde e lesive dei diritti dei bambini…ma non limiterete mai i loro sogni, quelli ritorneranno appena vi distrarrete dal vostro abominio, e il mondo tornerà ad essere loro….dei piccoli sognatori.
NON MOLLATE I VOSTRI SOGNI, FATELI VOLARE IN ALTO SARANNO SEMPRE CON VOI
CRESCIAMO, DIVERTENDOCI. LO SPORT È QUESTO.
BUON BASKET A TUTTI
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@gianlucaeandrea8
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