GIOVEDÌ LETTERARIO DI… “La morte è certa, la vita no”

/ Marzo 4, 2021/ GIOVEDÌ LETTERARIO DI..../ 0 comments

Questa settimana voglio parlare di un libro autobiografico, non di un fuoriclasse NBA o europeo, ma di un grande giocatore sicuramente ma senza ombra di dubbio un grande grandissimo uomo, che dal nulla è riuscito a crearsi una invidiabile carriera cestistica. Sto parlando del più grande giocatore albanese…Klaudio Ndoja @klaudiano13 e del suo libro “La morte è certa, la vita no“.
Un libro bellissimo, coinvolgente che ti tiene incollato alle pagine dalla prima all’ultima e magistralmente scritto da Michele Pettene @mikypettene.
Un bambino appassionato di calcio ma che non disdegnava il basket già in Albania,grazie ad un canestro che il padre gli aveva costruito nello spiazzo davanti casa, e che inizia a mostrare il suo talento nella sua prima squadra di Scutari, suo paese natale, per via della sua dedizione al lavoro e per la sua altezza superiore alla media dei coetanei.
Un ragazzino che nei primi anni novanta per salvarsi la vita è costretto con la sua famiglia a scappare di notte con i famigerati barchini che guidati da trafficanti senza scrupoli collegavano le coste albanesi con quelle salentine e scaricavano in acqua a metri di distanza dalle coste i poveri malcapitati (anche quelli che non sapevano nuotare)che avevano pagato migliaia di lire italiane per fuggire da un paese in quegli anni allo sbando per potersi costruire una nuova vita.
Inizia così, una notte dei primi mesi del 91, con una fuga, prima in furgone fino a Valona, con non pochi imprevisti(fermato dalla polizia ed anche picchiato), e poi su un vecchio ed arrugginito barcone, la nuova vita del piccolo Klaudio.
Buttato in mare a diversi metri dalla costa riesce, annaspando in un mare gelido, a raggiungere la terra ferma, vicino Brindisi, ma è solo l’inizio di una vita da clandestino. Riesce a raggiungere il nord con la sua famiglia e a iniziare a barcamenarsi nella sua clandestinità, grazie alla sua caparbietà e forza d’animo,in un periodo in cui l’essere albanese significava essere delinquente e subendo anche forme di razzismo, a studiare, lavorare per aiutare i genitori e giocare appena possibile a basket nell’oratorio del paese.

Qui viene notato,e convinto ad iniziare a giocare con continuità, inizia a questo punto il suo viaggio tra le squadre giovanili, sino a quelle senior, con l’obiettivo di arrivare, un giorno, in Serie A. E l’obiettivo è raggiunto a Capo D’Orlando nel 2007-08 anno in cui cresce sportivamente tantissimo e da allora non si guarda più indietro fino a raggiungere il suo culmine sua carriera da cestista a Brindisi, la stessa città che, quando aveva 12 anni, lo aveva in qualche modo accolto. Qui vive una stagione straordinaria, irripetibile. La squadra militava nel campionato di Legadue, Klaudio era il capitano della compagine brindisina. Vincono la Coppa Italia della categoria. Riescono, dopo essersi qualificati ai Playoff, a fare il salto di categoria grazie alla vittoria in trasferta contro Pistoia. Decisiva la freddezza del capitano Ndoja, che dalla linea della carità a 7 secondi dalla fine, sopra di due sole lunghezze, realizza un impeccabile 2/2, che di fatto proietta i pugliesi nella massima serie.
Klaudio ha chiuso il suo cerchio della vita…arrivato da clandestino a Brindisi da piccolo, ritorna da campione, capitano ed idolo dei tifosi e la guida alla Serie A.
Una scalata faticosa, lastricata di sacrifici e sudore, ma percorsa sempre a testa alta, senza mai arrendersi, provando con orgoglio e con tutte le proprie forze a vincere l’ultima partita di ogni stagione, fino
ad arrivare ad essere ricevuto dal Papa di fronte a migliaia di persone e nel suo discorso pronuncia alcune delle frasi più belle e significative per tutti, ma soprattutto per i giovani:
“Non sono un campione sportivo, ma credo di esserlo nella vita grazie all’insegnamento dei miei genitori e dello sport. E dico ai ragazzini: se avete un sogno andate avanti, combattete, abbiate sempre fede. Tutto è raggiungibile, io ne sono la prova”.
Dal libro è stato poi tratto un cortometraggio anche esso molto suggestivo ed efficace.
Discutiamone se vi va nei commenti….


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BUON BASKET A TUTTI


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@gianlucaeandrea8
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