FOCUS ON….Il giocatore della settimana…”HISTORY”: DRAZEN PETROVIC
Il FOCUS ON storico della settimana è per un giocatore che è al momento il più grande europeo ad aver giocato in NBA. Ieri ne ricorreva il 28-esimo anniversario dalla sua tragica e prematura morte. Ovviamente stiamo parlando di lui, del “Mozart dei canestri”, Drazen Petrovic.
Nasce a Sebenico il 22 Ottobre 1964 e la sua storia d’amore con il basket inizia subito già a 6 anni seguendo il fratello maggiore, e da allora la palla a spicchi diventerà la sua ossessione. Fisicamente da piccolo non avrebbe potuto giocare per problemi alle anche, e con l’aiuto di tutori e forza di volontà riesce a superare i problemi e a iniziare la sua carriera nelle giovanili del Sebenico. La sua determinazione lo porta a costruirsi un tiro mortifero allenandosi da solo ogni mattina prima di andare a scuola. Dopo solo un anno di panchina a soli 16 anni è già titolare e trascina dopo 2 anni il piccolo club alla finale della coppa Korac. La fama di Drazen è ormai in ascesa tanto che viene acquistato dal Cibona Zagabria ed ha un impatto devastante segnando 43,3 punti a partita, trascinando la squadra al titolo e conquistando due Coppe Campioni. La sua fama continua a crescere ed ormai è una superstar europea e viene acquistato dal Real Madrid per cifre da capogiro per il periodo. Con il Real continua a scrivere record personali e vincere titoli su titoli e dopo avere vinto l’argento olimpico a Seul 1988 e l’Europeo casalingo del 1989 Petrović trascina la Jugoslavia all’oro ai Campionati del mondo di Buenos Aires nel 1990.
Nel 1989 nel frattempo ha scelto di trasferirsi in America, non avendo più nulla da dimostrare o vincere in Europa, vuole conquistare gli States, ma il suo approccio con l’NBA non è dei migliori. Arrivato in una squadra poco incline agli europei e con un allenatore quantomeno chiuso nelle sue idee, non riesce a mettere in mostra il suo talento, fino a quando non viene ceduto ai New Jersey Nets ed è qui che Drazen torna ad essere il Mozart dei canestri. Senza alcun timore verso nessuno diventa leggendario per i suoi tiri da 3 facendo ammattire tutti i difensori compreso il grandissimo MJ. Ma oltre all’NBA Drazen ha in mente la sua nazionale, ora staccata dalla Jugoslavia, e la porta all’argento Olimpico nel 1992, secondo solo al primo Dream Team americano con MJ, Larry Bird, Magic Johnson e via dicendo. E proprio l’amore per la sua nazionale che non avrebbe mai lasciato gli farà trovare la morte prematura il 7 Giugno 1993 in un incidente stradale dopo una inutile trasferta in Polonia. Dopo la partita di qualificazione Dražen scelse di tornare in Croazia in auto con la fidanzata piuttosto che in aereo con il resto della squadra, una scelta che si rivelerà tragica. Alle 17.20 del 7 giugno 1993 morì in un incidente presso Denkendorf (Germania) a soli 28 anni. La Volkswagen Golf guidata dalla fidanzata si scontrò con un camion che viaggiava nel senso opposto. Il mezzo pesante aveva invaso la corsia opposta alla propria per evitare la collisione con un altro veicolo, mettendosi di traverso sull’intera carreggiata. Pochi istanti dopo, la vettura con a bordo Petrović addormentato sul sedile anteriore del passeggero lo centrò in pieno, uccidendo sul colpo il giocatore, ferendo la fidanzata e un’altra passeggera a bordo.
A Ottobre avrebbe dovuto cominciare una nuova stagione NBA che lo avrebbe sicuramente incoronato come stella anche negli USA, esattamente quello che Drazen sognava, l’NBA osservò il lutto su tutti i campi e i Nets ritirarono la maglia numero 3.
La sua morte ha lasciato come se qualcosa fosse rimasto incompiuto, lascia l’amarezza di non essersi potuto godere il successo e la consacrazione del più grande giocatore europeo visto nell’NBA.
Nonostante il suo carattere irascibile e magari odioso, soprattutto per gli avversari, è stata fonte di ispirazione per tantissimi bambini e ragazzi del periodo appassionati di basket (tra cui me medesimo). Tra i più famosi non possiamo dimenticare la famosa foto in cui si vede un piccolo Stephen Curry in braccio al padre osservare Petrovic al tiro, tanto da rimanere così affascinato da spedire alla madre del fuoriclasse croato la sua maglia dei GSW dopo la vittoria del primo titolo NBA come una sorta di ringraziamento per l’influenza di Drazen nella sua carriera.
Per approfondire la vita del Diavolo di Sebenico consigliamo di vedere il film “Once were brothers” e soprattutto leggere il libro “Gli anni di Drazen Petrovic…” di Stefano Olivari, oppure in alternative leggere le nostre recensioni nei precedenti post e nella apposite sezioni dedicate a libri e film sul nostro sito.
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