GIOVEDÌ LETTERARIO DI… “Not a game. Storia di Allen Iverson, il ribelle della NBA”

/ Settembre 9, 2021/ GIOVEDÌ LETTERARIO DI..../ 0 comments

Il libro della settimana scelto è “Not a game. Storia di Allen Iverson, il ribelle della NBA” di Kent Babb.
Come dice il titolo è il racconto della vita di uno dei più grandi, discussi e contraddittori campioni dell’NBA. Ma il titolo non dice di quanto la sua vita sia stata a dir poco irrequieta, spesso si dice che il basket gli abbia salvato la vita, ma niente è più vero, senza il basket e la perseveranza della madre, drogata ed alcolizzata, ma che nei nei momenti di lucidità la sua testardaggine ha permesso ad AI3 di completare gli studi ed essere chiamato da Georgetown.
La maglia numero 3, le treccine, i tatuaggi, i quattro titoli dei punti, le Finals da protagonista contro i Lakers di Bryant e O’Neal; ma anche le violenze coniugali, l’infanzia senza padre, un patrimonio da milioni di dollari sperperato per mantenere amici, parenti e auto di lusso, la rissa nella sala da bowling e l’arresto a diciassette anni che per poco non gli bruciò la carriera. Qui c’è tutto Iverson, scontroso, lunatico, ribelle: il cestista più elettrico della Nba, forse il più amato dai tifosi (che nei suoi difetti e nella sua statura si identificavano). Ne esce fuori un ritratto di un fuoriclasse, di un talento eccentrico che a dispetto dell’altezza, dei pochi allenamenti, spesso fatti dopo sbronze della notte prima, ha saputo segnare un epoca a cavallo tra l’epopea di Jordan e di Bryant con il suo marchio di fabbrica, il suo crossover immarcabile anche dai più grandi difensori.
Leggendo Not a game si provano sensazioni controverse a volte disagio, fastidio, o addirittura repulsione ma a volte un affetto profondo e inspiegabile per Iverson. Nel libro si vedono tutti i limiti di uomo a cui è stato donato un talento enorme e, probabilmente, troppo grande per lui.
Un libro sicuramente da leggere da cui estrarre solo i lati positivi di Iverson quando decideva di mettersi di impegno e lavorare per migliorare, e capire come evitare i tanti tantissimi errori e comportamenti sbagliati che purtroppo “The answer” ha continuato a commettere, compromettendosi probabilmente il raggiungimento di risultati ancora più grandi.

Discutiamone se vi va nei commenti….

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BUON BASKET A TUTTI


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@gianlucaeandrea8Rispondi

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