GIOVEDI LETTERARIO DI…: “Gli anni di Drazen Petrovic -Pallacanestro e vita”
La biografia del giocatore più emozionante di sempre, sicuramente uno dei migliori europei di tutti i tempi, icona del basket europeo e degli anni Ottanta. Ragazzo prodigio nella sua Sebenico dove porta una piccola cittadina alla ribalta europea, che si consacra fenomeno nel Cibona Zagabria diventando ormai incontenibile in Europa ,diventa una star con il Real Madrid e riesce a diventare un campione anche nell’NBA in un periodo in cui i giocatori europei (o comunque non nati negli Stati Uniti)venivano guardati con diffidenza dagli addetti ai lavori USA. Drazen va oltre il suo aspetto sportivo, ma suo malgrado diviene simbolo del nazionalismo croato durante la violentissima guerra di secessione croato-serba. Lui che proviene da una famiglia mista,padre serbo e madre croata, a seguito di un episodio(la famosa bandiera croata buttata a terra da Divac durante i festeggiamenti per la vittoria degli europeo del 1989)strumentalizzato dai media serbi e croati ,solo nei giorni successivi alla vittoria, si trova così a dover prendere una decisione drastica e inflessibile. Un ragazzo sempre in lotta con se stesso più che con gli avversari anche se tante volte presi in giro dai suoi atteggiamenti spavaldi, che non si butta mai giù anche quando le cose non vanno come vuole lui come i primi anni ai Portland dove è solo il nono panchinaro,lui che ha sempre fatto scelte senza tenere in grande considerazione i soldi ma solo quello che serviva per farlo diventare il più grande di tutti. Obiettivo che probabilmente solo la precoce e tragica morte a soli 29 anni hanno bloccato, nell’anno in cui anche l’NBA si era accorto di lui e squadre che puntavano al titolo lo volevano nel loro roster per fare il definitivo salto di qualità.
Impressionanti le coincidenze del giorno della sua morte come il fatto che la sua carta di identità scadesse proprio il giorno in cui poi ebbe il tragico incidente…o come le parole del suo amico Vrankovic che afferma che Drazen si era sempre dedicato al basket al 100% forse nell’unico momento in cui non ha pensato alla pallacanestro ma a se stesso e alla sua vita privata ha trovato la morte.
Nel libro si racconta tutta la vita di un fuoriclasse nel bene e nel male dalla sua infanzia alla sua scomparsa, anche con interviste delle poche persone davvero importanti nella sua vita. Drazen o meglio “il mozart dei canestri” resterà per sempre nei ricordi di chi negli anni 80 Iniziava ad appassionarsi al basket ,ma anche di chi dopo ha avuto la voglia di conoscerlo attraverso filmati e racconti di chi lo ha vissuto.
Si racconta della sua ossessione per la pallacanestro, la sua vita, le sue discussioni sono tutte incentrate su un solo argomento…lui che dal nomignolo di “mano di pietra” con la sua abnegazione,la sua voglia era riuscito a diventare anche un fenomenale tiratore.
Se si vuole una cosa con costanza,impegno e una buona dose di fortuna si riesce ad ottenerla e Drazen ne è stato l’esempio, voleva diventare il più grande e ci sarebbe riuscito se il destino non lo avesse tolto precocemente dalla nostra vita.
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